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Decreto Crescita: incentivi per la trasformazione digitale anche alle reti d’impresa.

19 Giugno 2019 - Finanziamenti

Il Decreto Crescita amplia la platea dei beneficiari e le categorie di spese agevolabili degli incentivi per la trasformazione digitale dei processi produttivi. Vengono modificati i requisiti richiesti per accedere alle agevolazioni e si riduce l’importo minimo ammissibile dei progetti. Vengono ammessi anche i progetti di reti di imprese e le imprese del settore turistico includendo tra le spese ammissibili quelle per soluzioni digitali destinate al miglioramento della gestione della catena di distribuzione e dei rapporti con fornitori, per sistemi di e-commerce, pagamento via cellulare e web, Fintech, sistemi Edi, blockchain, internet of things, intelligenza artificiale.
L’agevolazione coprirà fino al 50% dei costi ammissibili, attraverso contributo a fondo perduto o finanziamento a tasso agevolato.
Le risorse a disposizione ammontano a 10 milioni di euro per gli anni 2019 e 2020 per la concessione di contributi a fondo perduto; a 80 milioni di euro per la concessione di finanziamenti agevolati.
I criteri, le condizioni e le modalità per la concessione delle agevolazioni dovranno essere definiti con decreto del MISE.
Vengono modificati i requisiti per accedere alle agevolazioni, ad esempio nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato, l’impresa dovrà aver raggiunto la soglia minima di fatturato necessaria a 100.000 euro. Con un’ulteriore novità si stabilisce poi che nel caso di progetti presentati congiuntamente dalle imprese, tale importo potrà essere conseguito mediante la somma dei ricavi delle vendite e delle prestazioni realizzati da tutti i soggetti proponenti nell’esercizio cui si riferisce l’ultimo bilancio approvato e depositato.
L’agevolazione, oltre ad essere rivolta alle imprese operanti in via prevalente/primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere, è stata estesa anche al settore turistico per le imprese impegnate nella digitalizzazione della fruizione dei beni culturali, anche in un’ottica di maggiore accessibilità e in favore di soggetti disabili.
Gli emendamenti riducono l’importo minimo ammissibile dei progetti e ridefiniscono, ampliandole, anche le tipologie di spese tecnologiche ammissibili.
I progetti interessati dall’agevolazione devono avere un importo di spesa almeno pari a 50 mila euro. Questi potranno inoltre sostenere la realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica:
– delle tecnologie abilitanti individuate nel piano Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, addittive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecuruty, big data e analytics cybersecurity, big data e analytics);
– delle tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera finalizzate all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori, al software, alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio;
– di altre tecnologie quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (electronic data interchange, EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things).